Una delle questioni che maggiormante ti interessano come blogger, soprattutto se sei alle prime armi, è, nel momento in cui inserisci un link in un post oppure pubblichi un banner: che tipo di link è questo? Cosa sto inserendo? E cosa devo comunicare al motore di ricerca e, quindi, fare in termini di SEO, di Search Engine Optimization? Avrai spesso sentito parlare o letto di link dofollow e link nofollow: di cosa si tratta esattamente?
Il link dofollow o followed link è il link così come nasce secondo le impostazioni che hai stabilito per la struttura dei permalink del tuo blog. Lo puoi sentir chiamare anche link naturale o link regolare. Non (e sottolineo non) c’è bisogno di inserire nel codice HTML l’attributo “dofollow” (cioè rel=”dofollow”) a un link naturale e regolare.
Perché, allora, si parla di link dofollow? È una forma di categorizzazione, un modo convenzionale che serve a distinguerli dai link nofollow. I due tipi di link hanno infatti valori differenti. Il link naturale è un link interno al tuo blog e che fa parte dell’economia del tuo testo, il post del tuo blog. È un link di qualità, in quanto decidi di inserirlo perché nel contesto del tuo post e in riferimento all’argomento che stai trattando e per il tuo lettore è utile. In tal senso, serve a migliorare il posizionamento del blog.
I link nofollow sono link in uscita. Se andiamo a leggere le istruzioni per i webmaster definite da Google viene chiaramente indicato che per certi link in uscita (e sottolineo in uscita) puoi specificare la relazione con la pagina collegata (linkata per l’appunto).
Ai link naturali, standard, quindi, che sono interni al blog, che desideri siano seguiti dal motore di ricerca non c’è bisogno di aggiungere un attributo rel, il che significa che non hanno bisogno di ulteriori qualificazioni: basta il link così com’è.
Se si tratta, invece, di link in uscita occorre prestare attenzione al tipo di link. Se è un link che costituisce pubblicità oppure un posizionamento a pagamento (cioè è un link a pagamento), occorre contrassegnare quel link col valore sponsored. Se è un link creato da un utente (UGC link, ovvero user-generated link), ovvero un link inserito da un utente che lascia un commento nel blog, inserisci l’attributo ugc, in modo da avvisare Google che quel link è stato segnalato e aggiunto da un tuo visitatore, non da te, autore del blog o del sito. WordPress, a partire dalla versione 5.3 del 2019 supporta l’attributo UGC per impostazione predefinita, per cui è dal 12 novembre 2019 che i link nella sezione commenti utilizzano in automatico l’attributo UGC nofollow.
Quando nessuno di questi due valori è idoneo (per fare un paio di esempi, per i banner di affiliazione o per link da blog o siti della cui elevata reputazione non hai piena certezza), allora usa il valore nofollow. In questo modo il motore di ricerca comprende che tu desideri che non associ il tuo blog o il tuo sito alla pagina di rimando collegata o che non vuoi che ne esegua la scansione a partire dal tuo sito.
La grande maggioranza dei motori di ricerca usa i link per comprendere un blog e determinarne l’affidabilità, la serietà e la reputazione.
I link interni puntano alle pagine interne del tuo blog e forniscono, in modo chiaro, la struttura del tuo blog, facilitando il lavoro dei motori di ricerca, e comunicano la tua attenzione verso il lettore, la cui esperienza all’interno del blog è migliore e approfondita. Ecco perché la strategia di internal link building è tanto importante, ma viene spesso trascurata, anche per la mancata stesura del Piano editoriale del blog.
I link in uscita – tutti, anche quelli che rimandano semplicemente a post di approfondimento di altri blog e siti – vanno adeguatamente valutati caso per caso, ovvero il loro inserimento dev’essere ponderato e ragionato. Il loro valore, nel caso di link a pagamento o ugc link o che non vuoi siano presi in considerazione dal motore di ricerca, dev’essere segnalato da parte tua al motore di ricerca. Se dal tuo blog partono link di scarsa qualità o non segnalati per ciò che sono, questo sarà visto di cattivo occhio dal motore di ricerca e ciò può portare a una pesante penalizzazione da parte sua.