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Link building: che cosa ne penso?

La preoccupazione, appena aperto il blog, di guadagnare un ottimo posizionamento nel ranking della SERP è tangibile e comune a tutti i blogger. Quando Google o gli altri motori di ricerca si accorgeranno di me? Quanto tempo ci vorrà perché i miei risultati arrivino in prima pagina e siano a disposizione di chi li cerca, dei lettori del blog? Sono domande giuste e naturali. Le risposte sono tante, dal sapere cosa effettivamente cercano gli utenti, a come fare SEO in maniera corretta, a come promuovere i propri post.
E a proposito di quest’ultimo punto, squillino le trombe e rullino i tamburi: assolutamente no alle attività di compravendita di link. Esistono fior di mercati che offrono link a modico o caro prezzo a chi li cerca. Intorno a quei mercati spesso si costruiscono interi network dedicati allo scopo di scambiare a pagamento link. Come chiarito qui da Google, «acquistare o vendere link per influenzare il PageRank è una pratica che viola le Istruzioni per i webmaster stilate da Google e può influire negativamente sul ranking del sito nei risultati di ricerca. Non tutti i link a pagamento violano le nostre istruzioni. L’acquisto e la vendita dei link sono parte della normale economia del web, se ciò viene fatto per fini pubblicitari e non per manipolare i risultati di ricerca».

La link building, ovvero la costruzione di una rete di collegamenti tra il tuo sito e altri siti è un principio fondamentale della SEO. È un fattore importante per misurare il valore di un sito o di un blog e per determinarne la reputazione. Ma non può essere fatta a fini manipolatori. Google dispone di un algoritmo specifico per individuare i siti che usano link manipolatori, non naturali, ovvero non inerenti all’argomento del blog, e link spam: Google Penguin, lanciato la prima volta nell’aprile 2012 e poi modificato nel 2013 e nel 2014. Nato come algoritmo a parte, dal 2016 è diventato una componente dell’algoritmo di classificazione principale.
Al motore di ricerca, quindi, non importa la quantità dei link, quanto la loro qualità e il fatto che siano link naturali, non a pagamento (e non cliccati da bot, come talora accade, aumentando la fraudolenza della pratica di compravendita). Attenzione, quindi, anche ai guest post: se li scrivi, devono essere pertinenti e coerenti all’argomento che tratti, altrimenti lascia stare.

E se non hai link esterni che puntano al tuo sito? Che fare? È così grave? L’algoritmo di Google prende in considerazione tantissimi fattori di ranking. Primo tra tutti il contenuto. Il contenuto È e resta la ragione per cui nasce e si sviluppa il blog. Per dirla con la celebre frase di Bill Gates, aggiornata ad oggi, Content is still the King. Scrivere un eccellente contenuto, che sia tuo e che interessi il tuo lettore, è la via maestra per crescere nel web, per acquisire popolarità e reputazione presso la tua audience e per guadagnare posizioni elevate nel ranking.

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