Il business plan è un documento scritto molto importante per la tua attività che redigi al termine di un processo di analisi e decisione e che definisce la forma che hai dato al tuo business, la tua strategia e gli investimenti che sosterrai in un arco temporale non troppo esteso (3/5 anni).
Soprattutto se la sogni da anni, non puoi improvvisare come avviare la tua attività. Occorrono un progetto e un piano. Hai bisogno di dare forma e fondamento alla tua idea, di sapere quale sarà il tuo investimento di tempo e risorse. Perché lo scopo principale del tuo documento è accertare che la tua idea è fattibile e concretizzabile e che il tuo tempo, il tuo esborso economico e il tuo impegno saranno ripagati.
Quanto tempo ci vorrà per stendere un buon business plan? Nella mia esperienza, intorno a uno o due mesi. Se ti può sembrare tanto, pensa a quanto tempo risparmierai dopo, quando inizierai la tua attività. Il suo valore è nel processo, in ciò che decidi e nell’analisi che fai. Non include, è bene ribadirlo, il tempo per preparare i tuoi prodotti e servizi o allestire il tuo sito con blog e tutto il resto: lo farai non appena terminata la redazione del BP o quando è quasi pronto. Non sovrapporre troppe attività, pensare al Business Plan richiede concentrazione esclusiva.
Cosa fare prima di stendere il Business Plan
Cosa fare PRIMA di iniziare a lavorare al business plan? Hai bisogno di fare ricerca. Ti serve sapere cosa puoi aspettarti dalla tua attività, non solo sulla base del tuo sogno, ma fotografando un’immagine realistica dei risultati che puoi effettivamente ottenere. Non ne devi avere una vaga idea, magari un po’ fumosa e nebulosa, ma reale. Parla con persone che già lavorano nel campo, che conosci o che puoi rintracciare grazie alla tua rete di contatti, che hanno, quindi, il polso della situazione. Se ci sono, avvaliti anche di ricerche ufficiali, purché serie e ben documentate, condotte con una metodologia esplicitata per il lettore cui si rivolgono.
Non fermarti alle prime informazioni rassicuranti ma scava a fondo. Non tirare a indovinare ma cerca cifre concrete e tassi di crescita.
Fatto ciò, profila la concorrenza. Dopo aver parlato con almeno 2/3 persone che ce l’hanno fatta nel campo in cui vuoi entrare anche tu, è il momento di analizzare la concorrenza. Ora, questa è l’operazione più rischiosa per il tuo business: l’idea che hai tu è soltanto tua, il modo in cui la realizzi appartiene a te, le conoscenze e le competenze che metterai in campo sono solo tue e tu sai il grado di profondità che hanno e come le puoi usare (e se non lo sai, c’è sempre una mentore pronta a darti una mano: mi trovi qui!).
La concorrenza va identificata e conosciuta ma non va, come ho visto spesso fare da tante e tanti, né copiata (l’imitazione non significa replicabilità) né seguita ciecamente né, peggio ancora, scimmiottata.
Inoltre, non esiste solo una concorrenza diretta ma anche indiretta. Considerare solo la diretta è un errore e del resto lo sarebbe se considerassi solo l’indiretta. Attenzione a non usare la concorrenza, di un tipo o dell’altro che sia, come parametro per misurare il tuo livello di partenza e il tuo grado di riuscita (o successo, se preferisci). Ci sono molte cose che non sai al di là dell’apparenza, di quello che vedi tu e di quello che la concorrenza fa apparire, e che non puoi scoprire o che scoprirai solo col tempo. E il tempo, nel business, è prezioso. Usalo per te.
Quando analizzi la concorrenza, stai andando alla ricerca del vantaggio competitivo dei tuoi concorrenti (composizione dell’offerta? sua originalità? il prezzo? altri fattori?), quindi dei punti di forza e delle risorse specifiche che usano per ottenerlo, ma anche dei loro punti deboli. Chiediti anche che cosa ispira i loro clienti ad acquistare (è l’approccio? i valori? il brand? il metodo che usano?).
Si tratta di effettuare un’analisi SWOT sui concorrenti e di ricavare dati e informazioni.
Tutto questo ti servirà per definire meglio il tuo approccio che, ripeto e non mi stancherò di ripeterlo, parte sempre prima da te e dalle tue specificità. Le domande sulla concorrenza, l’analisi che ne fai e i risultati che ottieni arrivano dopo e sono strumentali. C’è un unico caso in cui sono il tuo punto di partenza: quando individui una lacuna di mercato da colmare.
In terzo luogo, chiediti chi sono i tuoi clienti.
L’approccio che ti propongo è molto pratico: di quali informazioni hai bisogno per sapere chi sono i tuoi clienti? Poi, passa all’azione e parla con le persone, cerca di capire quali sono i loro gusti e le loro preferenze di spesa. Osservali sui social, comprendi le loro abitudini e ciò di cui hanno davvero bisogno.
Fatto? Ora passiamo a stendere il Business Plan, nel modo che ti consiglio io.
Come stendere il Business Plan
Qual è il tuo sogno?
Scrivi qual è il tuo sogno, come lo hai concepito all’inizio e come lo vedi oggi. Stai pensando che non serve, vero? Che bisognerebbe pensare solo ai soldi? Ebbene, nei giorni in cui ti troverai in difficoltà, perché i soldi non arrivano ancora, oppure tutto andava bene ma il periodo che stai vivendo in quel momento è molto difficile e incerto e vorresti gettare la spugna, quando avrai voglia di mollare tutto per la stanchezza, il pensiero del denaro – che non c’è o che non ti dà la spinta, la motivazione e la prospettiva sufficienti – non ti servirà. Avrai bisogno del tuo sogno, delle tue origini, delle radici della tua attività e non all’acqua di rose ma in concreto.
Quali sono le tue risorse?
Intendo tutte le tue risorse: conoscenze, capacità, competenze, talenti e attitudini. Descrivile, analizzale a fondo. Sono loro che rendono possibile e realtà il tuo sogno.
Qual è la tua visione?
Qual è la tua visione imprenditoriale? Cosa vuoi per te, come imprenditore e imprenditrice, e per la tua attività? Di metodi per esplicitarla ce ne sono tanti: se ti serve una mano, mi trovi qui ;-D
La tua missione e la descrizione della tua attività
Cosa fai e per chi? Quali sono i prodotti e servizi che offri e come li produci tu? Quali caratteristiche hanno?
Analisi di mercato
Chi sono i tuoi clienti? Descrivili in dettaglio. Qual è la dimensione del tuo mercato? Qual è il tuo piano di marketing strategico? Qual è la tua previsione di vendita?
Qual è il tuo modello di business?
Come crei valore? Ovvero come progetti e produci il tuo prodotto o fornisci il tuo servizio, come lo vendi (come e dove pensi di trovare i tuoi clienti, proprio quelli che cerchi e vuoi tu? Come intendi distribuirlo?)? Come pagherà il tuo cliente? Quali entrate desideri?
Qual è la tua posizione competitiva?
Definisci le fonti del tuo vantaggio competitivo. La tua posizione competitiva all’interno del tuo mercato di riferimento strettamente correlata a cosa sai fare tu e a come ti differenzi dalla concorrenza.
Qual è il tuo personal brand?
Definisci in tutti i suoi aspetti il tuo personal brand. Devi, letteralmente, brillare come una stella nel firmamento.
Gestione del tempo
Come organizzerai le tue giornate? Se lavori per progetti, hai già idea di come gestirli? Che concetto hai del tempo (del concetto di tempo ne ho parlato qui)?
Investimenti
Scrivi quali sono gli investimenti necessari alla tua attività. Fai un elenco di tutto ciò che ti serve e di dove reperirai il denaro necessario.